CHIAMATI A VIVERE UNA TESTIMONIANZA PARTICOLARE

Da Il PICCOLO Faenza - il settimanale di informazione e cultura della Diocesi di Faenza-Modigliana - n. 34 del 29 settembre 2017

EDUCARE ALLA VOCAZIONE (3)
Chiamati a vivere nella Chiesa una testimonianza particolare
“E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune” (1Cor 12,7)

Ricevendo il Battesimo, abbiamo risposto alla chiamata del Padre che ci vuole suoi figli, membri della sua famiglia. Questa vocazione cristiana chiede di prendere forma nell'esistenza di ciascuna persona.
Il cristiano è "memoria creativa" di Gesù Cristo, non ne è la fotocopia/ripetizione; conseguentemente, l'essere memoria di Cristo si attua in modi diversi a seconda delle persone, delle circostanze, del momento storico.
Se, per esempio, confrontiamo figure di santi, ci accorgiamo che nella loro esistenza alcune linee si ripetono (e sono le linee fondamentali della vocazione cristiana), ma queste linee sono presenti con una varietà di accentuazioni e con sottolineature diverse.
Proprio perché il credente è memoria creativa - e non ripetitiva - di Cristo, si apre lo spazio per le diverse vocazioni (matrimoniale, sacerdotale, religiosa, missionaria, laicale...) che sono modalità concrete attraverso cui ogni cristiano, a modo suo, diventa memoria creativa di Gesù. È quindi importante riconoscere quali sono le ispirazioni e le tensioni autentiche che Dio mette nella nostra vita e che progressivamente ci spingono a diventare memoria di Cristo nell'oggi.
Siamo chiamati a seguire il Signore, a cercare la volontà di Dio come il proprio tesoro, la perla preziosa che sa rendere piena di senso la nostra esistenza. In altre parole: lasciare che la vita sia determinata da Lui per diventare memoria di Lui.
A questo proposito sant'Ignazio negli Esercizi spirituali scrive che molti prima decidono di sposarsi e poi di scegliere il Signore e, similmente, altri prima decidono di assumere un ministero e poi scelgono di servire Dio. Dobbiamo invece prima scegliere di servire il Signore e poi, se questo è un mezzo per servirlo, allora scegliere di sposarsi o di assumere un ministero nella Chiesa.
La scelta di servire il Signore è la base per ogni cammino di discernimento.
“Non abbiate paura di prendere decisioni definitive. Generosità non vi manca - lo so! Ma di fronte al rischio di impegnarsi per tutta la vita, [...] provate paura [...].Ma quando il giovane non si decide, corre il rischio di restare un eterno bambino! Io vi dico: Coraggio! Osate decisioni definitive, perché in verità queste sono le sole che non distruggono la libertà, ma ne creano la giusta direzione, consentendo di andare avanti e di raggiungere qualcosa di grande nella vita" (Benedetto XVI, Incontro con i giovani - Stadio Dos Coqueiros, Luanda (Angola) - 21 marzo 2009).
Per animare questa terza serata ci saranno tre voci. A ognuna è chiesto di testimoniare la ragione della scelta fatta (come sacerdote, come consacrata, come sposi).
Siamo convinti che, tenendo presenti gli spunti ricevuti in queste tre sere, ogni catechista o educatore può rendere più facile al Signore la chiamata e più consapevole la risposta delle nuove generazioni.

per l'Ufficio Catechistico
don Antonio Taroni