CATECHISTA CHI SEI? - 1

Da Il PICCOLO Faenza - il settimanale di informazione e cultura della Diocesi di Faenza-Modigliana - n. 33 del 14 settembre 2018

CATECHISTA EDUCATORE ALLA GIOIA
Se c'è una contraddizione nel nostro modo di annunciare  il Vangelo è quello di farlo con aria triste e suscitare sentimenti di tristezza.
Il Vangelo è una buona notizia, l'annuncio che il Signore vuole la nostra felicità: "Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena" (Gv 15,11)
"Dio ci ha creati per la gioia e per la felicità, e non per crogiolarci in pensieri malinconici..." (Papa Francesco, Udienza del 27 settembre 2017).
Nell'esortazione apostolica Evangelii Gaudium il tema della gioia non è soltanto una parola consolatoria, ma una proposta di rinnovamento del modo di trasmettere la fede.
La società di oggi, e in modo speciale i giovani, non sono attratti da Cristo e non si sentono motivati a fare il bene a causa di false immagini che troppo spesso diamo di Lui.
Non sono attratti dalla minaccia di castighi, dalla paura, dalla presentazione di un Dio giudice incorruttibile e implacabile, da "ideali erronei di 'Cristiani modello' che appaiono fuori portata...". "I giovani sono attirati dalla gioia, che dovrebbe essere un segno distintivo della nostra fede" (cfr. Documento pre-sinodale giovani - marzo 2018).
1. Annunciare a tutti la gioia
La gioia di cui stiamo parlando è quella profonda di chi ha incontrato Cristo, di chi sa di essere stato strappato, grazie alla fede, dagli 'artigli' dell'angoscia e della disperazione. E' la gioia di chi sperimenta che la Chiesa "non è una dogana: è la casa paterna, dove c'è posto per ciascuno con la sua vita faticosa" (EG 47)
2. Annunciare il Vangelo con gioia
Il cristianesimo non "dovrebbe avere costantemente una faccia da funerale" (EG 10) o, come scrive Papa Francesco poco prima, "uno stile di Quaresima senza Pasqua" (EG 6).
Il Catechista che crede quello che annuncia deve presentarsi ai ragazzi con un volto sorridente. I ragazzi devono ricevere in questo modo il primo messaggio e disporsi così ad accogliere la bella notizia dell'amore di Dio.
3. "Il mondo sarà di chi gli avrà dato la speranza più grande" (P.Teilhard De Chardin)
Il catechista è 'educatore' di una gioia che riempie il cuore dell'amore del Signore. E' importante e utile, dunque, fermarci per una verifica che ci aiuti a comprendere quanta gioia "divina" abbiamo saputo e sappiamo trasmettere ai ragazzi che ci sono affidati.
Non possiamo donare gioia se non siamo collegati alla fonte di questa gioia (cfr. EG 7).
Il 'segreto' è dunque l'aver fatto noi per primi l'esperienza dell'incontro con Gesù e della misericordia del Padre, fonti della nostra gioia.


don Antonio Taroni
per l'Ufficio Catechistico Diocesano